Palermo. Il presidente della Regione Rosario Crocetta e sei assessori della sua giunta sono sotto indagine della procura della Corte dei Conti.
Contestato un presunto danno erariale da oltre 2,2 milioni di euro causato dall’assunzione di 74 dipendenti ex Sisev effettuate dalla società Sicilia e-servizi. Il transito di questi lavoratori avrebbe causato, ipotizza la Procura contabile, un danno erariale perchè disposto in modo illegittimo.
Non si è fatta attendere la reazione del Movimento 5 Stelle. “L’indagine della Corte di conti potrebbe essere il presupposto per indurre Crocetta a fare la prima mossa giusta della sua presidenza: dimettersi e risparmiare alla Sicilia altri tre anni di agonia e indicibili sofferenze. Faccia un atto di eutanasia, dimostri il suo amore per la Sicilia, staccando la spina a questo governo che è solo capace di continuare a smentire se stesso con retromarce (chi non ricorda la questione del Muos?) e ripetuti atti contraddittori. Le assunzioni a Sicilia e-servizi, a quanto si apprende, sarebbero state fatte in spregio ad una delibera di giunta che vietava il passaggio dei dipendenti nella partecipata. Ci dicano i siciliani se è ancora il caso di affidare i proprio destini a questa gente, che produce pochissimo e quello che produce è confezionato così male da essere illegittimo o incostituzionale, come ci ricordano le continue impugnative del Commissario dello Stato”.
La bomba Sicilia e- servizi per i deputati Cinquestelle non arriva inaspettata.
“Se non fosse drammatica – proseguono i deputati- la questione potrebbe essere definita una barzelletta: Sicilia e -servizi è stata prima messa in liquidazione, poi in bonis, poi di nuovo in liquidazione, ma stranamente, all’articolo 27 della legge di stabilità veniva indicata come una delle compartecipate di valore strategico”.