Gela. Domani sarà il giorno dell’incidente probatorio. Il clorosoda, l’impianto killer dismesso 18 anni fa, è al centro di una inchiesta della procura. Sono state accertate 12 morti sospette su 105 operai che hanno lavorato nell’impianto.
Sono 17 gli indagati. I reati ipotizzati sono di omicidio colposo e lesioni colpose gravi. Sono le basi su cui sta lavorando da mesi la procura. La magistratura intende dimostrare il nesso tra i decessi per tumore di chi ha lavorato in quell’impianto e i danni procurati dal petrolchimico.
Il procuratore Lotti ha chiesto una perizia in incidente probatorio, ritenendo il possibile nesso di causa con le lavorazioni in questione.
Gli ex dipendenti impiegati nell’impianto clorosoda che hanno contratto patologie riconducibili alle lavorazioni a cui sono stati addetti sono 105. Le loro cartelle cliniche sono finite nel fascicolo giudiziario che ha portato all’incriminazione di 17 persone.
L’incidente probatorio diventerà a tutti gli effetti una prova da usare in dibattimento. I familiari delle vittime saranno parte civile nell’eventuale processo.
Lo scopo è quello di dimostrare, alla presenza di tutte le parti la natura e l’origine delle patologie contratte da molti dei lavoratori a suo tempo addetti all’impianto Clorosoda.
