“Vorremmo vedervi senza stipendi…”, le operatrici sociali fermano il consiglio

 
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Gela. Dopo una lunga giornata di protesta, sono riuscite a fermare anche i lavori del consiglio comunale. “Vorremmo vedervi senza stipendi – hanno urlato le tante operatrici sociali

in protesta in direzione dei consiglieri riuniti in aula – abbiamo finito anche il giro dei parenti ai quali chiedere prestiti in denaro”. Sul tavolo, per la piena ripresa del servizio di accudienza agli anziani, ci sono circa settantamila euro.
A tanto ammonta la cifra che non si riesce ad individuare per garantire la prosecuzione del servizio fino a dicembre. “Lavoratrici e lavoratori – spiegano i sindacalisti di Cgil e Cisl Ignazio Giudice e Salvatore Russello – sono arrivati in aula consiliare per chiedere il basilare diritto ai pagamenti e al lavoro. Con loro ci sono i lavoratori dell’Ipab Aldisio, non pagati da quindici mesi nonostante gli impegni assunti proprio dall’amministrazione comunale nel febbraio di un anno fa”.
Davanti alla protesta delle lavoratrici, tutte dipendenti della cooperativa Pogetto Vita, i lavori del civico consesso si sono letteralmente arenati con il presidente Giuseppe Fava impegnato nel tentativo di trovare un accordo con le lavoratrici.
Assente in aula l’amministrazione comunale, è stato necessario attendere l’arrivo del vice sindaco Fortunato Ferracane che, a sua volta, ha cercato di mediare. Un incontro con il nuovo consiglio d’amministrazione dell’Ipab Aldisio dovrebbe già svolgersi lunedì.
Per gli stipendi delle lavoratrici impegnate nel servizio d’accudienza, invece, la realtà non sembra così semplice. Mancano tutte le retribuzioni successive alla mensilità di giugno ma, soprattutto, neanche il vice sindaco è riuscito a garantire un impegno economico senza copertura di bilancio. “Nessuno – ha spiegato – può assumersi questa responsabilità soprattutto dopo le osservazioni della Corte dei conti”.
Le lavoratrici, dopo una veloce assemblea, hanno deciso di rimanere in aula ad oltranza fino all’arrivo del primo cittadino Angelo Fasulo. Il numero legale in aula, intanto, è caduto. “Purtroppo, a causa di responsabilità amministrative e dirigenziali – spiega il consigliere del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia – dobbiamo sostenere le proteste di queste lavoratrici e non abbiamo neanche risposte da dare”. Anche i consiglieri comunali Terenziano Di Stefano, Guido Siragusa, Maria Pingo e Vincenzo Cirignotta hanno cercato di mediare e di riportare la calma in aula.

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