Gela. I manager Eni vogliono essere risarciti dall’ente comunale a causa dell’occupazione di alcuni terreni di proprietà del gruppo nella zona di Macchitella, area nella quale sorsero diversi alloggi di edilizia economica e popolare.
Lavori iniziati praticamente trent’anni fa. Stando ai legali dell’azienda che si sono rivolti ai giudici amministrativi del Consiglio di giustizia, i funzionari di Palazzo di Città avrebbero effettuato un’occupazione acquisitiva delle aree senza pagare alcun indennizzo alla multinazionale. Gli alloggi, infatti, furono conclusi e realizzati dalla cooperativa Di Vittorio ma nessun pagamento venne concesso alle casse del cane a sei zampe.
Nonostante la tesi dei legali Eni sia già stata respinta dai magistrati del tribunale amministrativo di Palermo con una sentenza dello scorso anno, il gruppo ci riprova.
Il nuovo ricorso davanti al Consiglio di giustizia amministrativa è stato notificato anche ai legali dell’ente. Stando alla sentenza emessa dal tar, l’azienda non avrebbe diritto ad un risarcimento dopo l’illegittima occupazione dei terreni ma, eventualmente, soltanto alla restituzione delle aree.
Gli avvocati dell’Eni, però, hanno scelto comunque di agire davanti al Consiglio di giustizia amministrativa nel tentativo di ribaltare la decisione già pronunciata dai magistrati del tar. A trent’anni di distanza, insomma, quelle abitazioni fanno ancora discutere.