Gela. L’Archeoclub d’Italia, presieduto da Nuccio Mulè, ha allargato il proprio raggio d’azione per valorizzare anche i beni culturali sommersi, avviando la sezione specialistica nazionale di “Marenostrum”.
Alla guida della stessa è stato nominato Franco Cassarino che coordinerà una sezione di archeologia subacquea composta da volontari che da un decennio, con la loro attività di ricerca, hanno permesso di riportare alla luce centinaia di reperti archeologici.
La sezione subacquea di “Marenostrum” dell’Archeoclub d’Italia è convenzionata con l’Enea (Ente nazionale energia ambiente) per una campagna di ricerche subacquee nelle coste italiane che, dal 2010, ha stipulato una convenzione con il ministero ai Beni culturali per attività di studio, ricerca e formazione.
Marenostrum è collegato a dipartimenti universitari di diversi atenei e alla soprintendenza del Mare siciliana di Sebastiano Tusa.
“La scelta di Franco Cassarino come responsabile di archeologia subacquea della sede di Gela dell’Archeoclub d’Italia – spiega Mulè – è una scelta dovuta, in quanto lo stesso è già punto di riferimento di diverse istituzioni, in particolare della soprintendenza del Mare e della guardia costiera. Recentemente Cassarino è stato ancora una volta autore di un importantissimo ritrovamento, un’imbarcazione, forse una nave pirata del 1500, di cui ha già individuato il fasciame, l’albero maestro e diversi reperti, in particolare un cannone e una palla di granito. Lo scopo è di potenziare l’attività archeologica per creare economia in città e nell’isola”.