Gela. “Il vicino di casa, più volte, si è masturbato mentre mi osservava sulla veranda della mia abitazione. Ero terrorizzata soprattutto per i miei figli”. Ad ammetterlo davanti al giudice Chiara Raffiotta è stata una donna che, dopo aver assistito a diversi episodi dello stesso genere, ha scelto di denunciare A.I., un disoccupato accusato di atti osceni ai danni della vicina di casa.
“Era diventato tutto insostenibile – ha aggiunto la presunta vittima degli atti osceni – teneva sempre la finestra del bagno aperta e, quando mi vedeva, iniziava a masturbarsi”. La donna, in questo modo, ha risposto alle domande poste dal suo legale Guglielmo Piazza e dal pubblico ministero Sonia Tramontana. La descrizione resa è stata confermata anche dalla sorella che, dopo le tante lamentele, aveva deciso di assistere in prima persona recandosi spesso nell’abitazione di famiglia. La vittima, comunque, si è costituita parte civile.
A.I. avrebbe iniziato a molestare la sua vicina di casa nell’aprile di tre anni fa, dopo essersi trasferito in un appartamento a poca distanza da quello della vittima prescelta.