Gela. Illegittimo il silenzio dei funzionari di Palazzo di Città davanti all’istanza e alla successiva diffida per ottenere in concessione l’area di piazza Mattei e, così, realizzare una nuova stazione di servizio?
Secondo i giudici amministrativi del Tar di Palermo, no. Così, è stato respinto il ricorso presentato dall’imprenditore Giancarlo Scicolone che, peraltro, chiedeva anche il riconoscimento di un risarcimento danni. L’imprenditore, prima con un’istanza risalente ad un anno fa e poi con una diffida datata aprile 2014, chiedeva la conclusione della procedura che gli avrebbe dovuto permettere di ottenere in concessione la struttura già presente in piazza Mattei oltre all’area circostante.
Stando al ricorrente, l’approvazione da parte del civico consesso del piano di alienazione di diversi immobili comunali gli avrebbe aperto la possibilità di ottenere in concessione l’area di piazza Mattei, dove in passato aveva già gestito una stazione di servizio.
La tesi dei suoi legali, però, non è stata accolta dai magistrati palermitani.
“L’unico atto – si legge nella sentenza emessa dai giudici del Tar – che il comune era tenuto ad emanare era da individuarsi nello stesso piano di valorizzazione, la cui approvazione è documentalmente avvenuta nel dicembre 2013 e che, come s’è detto, ha contemplato gli immobili di che trattasi tra quelli oggetto di richiesta di comodato, da assoggettarsi, come gli altri, a gara. A ciò va aggiunto che il piano di valorizzazione ex se considerato non costituiva titolo per conseguire l’invocata stipulazione del contratto la quale è, ovviamente, correlata alla futura aggiudicazione della gara prevista dalla surrichiamata disciplina”. Quindi, niente concessione in piazza Mattei senza una preliminare gara d’affidamento.