Gela. Dopo la sperimentazione, conclusa all’inizio dello scorso mese, sembra imminente il via libera da parte dei tecnici dell’Agenzia regionale siciliana per l’ambiente. Il chimico gelese Fabrizio Nardo, da alcuni anni alla guida dell’azienda Retia, ha messo a punto
una tecnologia di processo, la prima al mondo, che consente la fermentazione del pastazzo d’agrumi, lo scarto generato dalle aziende del settore.
“Abbiamo ottenuto un grande successo – dice proprio il chimico gelese – il nostro sistema di processo consente, per la prima volta, di superare tutti gli ostacoli legati allo smaltimento del pastazzo. Si tratta di un rifiuto speciale che ha sempre creato problemi agli operatori del settore e fatto aumentare i costi per la sua eliminazione”.
La tecnologia sviluppata da Fabrizio Nardo insieme ai tecnici della sua azienda ha già trovato una prima effettiva collocazione a Caltagirone.
“Abbiamo avviato il primo impianto per la fermentazione del pastazzo in uno stabilimento di succhi di frutta, proprio a Caltagiorne – spiega – ci siamo accorti che il sistema funziona e, addirittura, assicura un aumento della portata di produzione”. I veri passi in avanti, comunque, sono stati fatti sul fronte dell’abbattimento delle emissioni.
“La tecnologia da noi brevettata – continua Nardo – garantisce alcuni vantaggi, fino a qualche anno fa, praticamente impensabili. Siamo riusciti a creare una tecnologia di processo che evita inconvenienti come, ad esempio, il percolato. Inoltre, ed è certificato dagli stessi tecnici dell’Arpa Sicilia, vengono azzerati eventuali odori sgradevoli. Questi, infatti, erano ostacoli che, da anni, rendevano lo smaltimento del pastazzo veramente molto difficile”.
A questo punto, l’obiettivo di Nardo è trasferire la tecnologia in altri settori: con in testa quello dei rifiuti. “I risultati innovativi ottenuti nello smaltimento dei resti della produzione agrumicola – ammette – ci fanno ben sperare. Siamo convinti che i nostri impianti possano essere esportati nella filiera dello smaltimento della frazione organica dei rifiuti urbani”.
Il sistema, già brevettato dallo stesso chimico gelese, sta attraendo l’interesse di tanti operatori del settore. Inoltre, in questo modo, diventa possibile sfruttare le fasi di smaltimento con gli impianti perfezionati da Retia anche per la produzione di concime organico.
“E’ semplice – dice Fabrizio Nardo – con il sistema da noi perfezionato, il pastazzo d’agrumi, alla fine dell’intero processo, si converte in concime organico da utilizzare in agricoltura. Il nostro intento era proprio costituire una sorta di circolo virtuoso in grado di ricomprendere più fasi e abbattere qualsiasi emissione pericolosa”.
I processi messi a punto hanno superato il vaglio di quattro laboratori specializzati, due meridionali e due del nord Italia. Con il possibile verdetto favorevole dei tecnici di Arpa Sicilia e la fine del periodo di sperimentazione, le nuove pratiche di smaltimento degli scarti di produzione potrebbero assicurare un nuovo tipo di volano economico.
“Non nascondo – conclude l’amministratore di Retia – che la nostra tecnologia ha già interessato non solo i funzionari regionali ma anche diversi operatori stranieri, soprattutto del nord Europa, disposti a scommettere sul nostro approccio tecnico”.