“Preghiamo anche per il compagno di lavoro”: l’addio ad Antonio Vizzini

 
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Gela. “La famiglia, nobilissima, ha chiesto di pregare anche per il collega di lavoro di Antonio. Affinché, nessuno debba più soffrire”. Lo ha detto il parroco don Giuseppe Fausciana davanti ad una chiesa di San Giovanni Evangelista colma di parenti, colleghi di lavoro, rappresentanti sindacali e istituzioni locali, compreso il vice sindaco Fortunato Ferracane.

Così, è stato dato l’ultimo saluto all’operaio Antonio Vizzini, morto schiacciato martedì mattina nell’area della centrale termoelettrica della fabbrica Eni.
 “Sei ritornato a casa dentro una fredda bara. Sembrava quasi un pesce d’aprile – ha detto una delle amiche della famiglia Vizzini – hai sacrificato anima e corpo per il lavoro, anche durante le giornate festive. Sei morto sull’altare dell’insicurezza. Ci mancherai per sempre”. 
La famiglia ha assistito in silenzio alle cerimonia funebre, sovrastata dal dolore. Alla fine, la moglie e le figlie si sono strette intorno alla bara dell’operaio, accompagnandola fino alla sepoltura.

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