Gela. Era totalmente incapace di intendere e di volere quando nel settembre dello scorso anno ha aggredito e ucciso la madre, la sessantaquattrenne Francesca Ferrigno. Così si è espresso il perito nominato nel procedimento a carico del quarantatreenne Filippo Tinnirello. L’esperto è stato sentito davanti al gip del tribunale Francesca Pulvirenti, nel corso dell’incidente probatorio. Secondo quanto appurato, Tinnirello non era in sé quando ha agito, usando la lama di un coltello, senza lasciare scampo alla madre. I fatti si verificarono all’interno dell’abitazione di famiglia, in via Vitali. Tinnirello, assistito dal legale Giusy Ialazzo, ammise subito i fatti. La difesa ha ritenuto necessario procedere con una valutazione approfondita sulle sue condizioni psichiche. Il quarantatreenne, in passato, era già stato collocato in strutture specialistiche e seguito dal Sert, per quanto concerne la condizione legata alla tossicodipendenza. In via Vitali, quella sera, intervennero le forze dell’ordine e i sanitari ma la sessantaquattrenne era già deceduta. Il gip, con le conclusioni esposte dal perito, ha chiuso l’incidente probatorio e si pronuncerà successivamente.
La difesa ha intanto avanzato una richiesta per la sostituzione della misura: dal carcere, dove attualmente Tinnirello è detenuto, a un centro specialistico. Il perito ha confermato la sussistenza della pericolosità sociale.