“Giusto indagare sul torbido della gestione idrica”, Barbagallo: “Recedere da rapporto contrattuale”

 
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Gela. “Una gestione torbida”, così la definisce il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, parlamentare nazionale, che richiama l’indagine in corso sul ciclo idrico territoriale e su Caltaqua, gestore del servizio, oltre che sull’azienda “madre” Aqualia. Questa mattina, ci sono state perquisizioni nelle sedi delle aziende e dell’Ati idrica. “Il blitz della guardia di finanza nella sede di Caltaqua, questa mattina a Caltanissetta, è l’ennesimo atto che dimostra la gestione torbida attorno all’erogazione idrica a fronte di servizi insufficienti e costi elevati per i cittadini. Lo abbiamo denunciato da tempo e continueremo a farlo, ricordando che proprio la provincia di Caltanissetta è una delle più colpite dall’emergenza idrica, determinata non solo dalla carenza di piogge ma soprattutto dalle reti colabrodo e dalla scarsa manutenzione degli invasi”, spiega Barbagallo.

Il segretario siciliano del Pd non dimentica la commissione tecnica che condusse verifiche sul servizio e sugli inadempimenti contrattuali, istituita ormai sei anni fa. Concluse con la proposta di rescindere il contratto che lega all’azienda italo-spagnola. Poi, non se ne fece più nulla. L’allora sindaco Greco sostenne l’esigenza di recedere dal rapporto con Caltaqua, proprio per inadempimenti gravi. “È un fatto che la commissione tecnica di verifica degli inadempimenti contrattuali, attivata anni fa su nostre sollecitazioni, evidenziò una serie di disfunzioni che la Regione e l’Ati hanno sottaciuto. Per questo, invitiamo la Regione a valutare – conclude Barbagallo – la sussistenza dei presupposti per l’eventuale diritto di recesso dalla convenzione con Siciliacque spa, ai sensi dell’ articolo 6 della legge regionale 19 del 2015”.

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