Gela. L’ex sindaco Lucio Greco guarda dall’esterno i due blocchi che si organizzano per le provinciali di secondo livello. Secondo l’avvocato, le incoerenze non mancano, a partire da quello che accade all’Europarlamento. “All’Europarlamento si è registrata, in questi giorni, una spaccatura grave, sia tra le forze di governo sia tra quelle di opposizione. Non solo il Pd si è diviso al suo interno e, comunque, ha votato in maniera difforme dai cinquestelle e fa Avs, ma anche la Lega ha preso una posizione in netto contrasto a FI e FdI. Non si tratta di una divisione su temi secondari o irrilevanti, perché il posizionamento internazionale di un partito ne definisce la vera identità”, spiega. La disamina arriva fino al territorio locale e alla “geografia” in essere per le provinciali. Greco punta dritto al centrodestra.
“In questo contesto e in questo particolare momento la candidatura del sindaco Conti a presidente della Provincia, sponsorizzata, a suo dire, dalla Lega e non dall’intero centrodestra, appare quindi quantomai inopportuna e difficilmente giustificabile. Se a questo si aggiunge che l’aspirante candidato – dice Greco – è entrato a gamba tesa nelle recenti elezioni amministrative della nostra città, contribuendo a far perdere il centrodestra, coalizione di cui adesso chiede il sostegno, l’opportunità di rappresentare l’intera coalizione appare paradossale e assolutamente incoerente. La partita delle provinciali debbono giocarsela ad armi pari il centrodestra e il centrosinistra. In questa battaglia lui non c’entra nulla, proprio nulla”. Già durante la sua sindacatura, l’avvocato prese più volte le distanze dall’attuale primo cittadino niscemese, a sua volta poco incline al dialogo amministrativo e politico con Greco.