Gela. Nel centrodestra che aspetta buone nuove da Palermo e dalle segreterie regionali, al fine di avere un quadro chiaro in vista delle imminenti provinciali di secondo livello, la candidatura alla presidenza dell’ente del sindaco Di Stefano genera critiche evidenti. In città, i cuffariani della Dc, a loro volta impegnati nell’allestire la strategia per la Provincia, dall’inizio hanno impostato una traccia di opposizione netta al “modello Gela”. Una conferma in tal senso arriva dal commissario locale Giuseppe Licata. L’ex assessore, che in passato ebbe esperienze nel consiglio provinciale, richiama le troppe incoerenze dietro alle mosse del sindaco e dei suoi alleati. “Altro che “modello Gela” – dice – questo è il modello barzelletta. Questa compagine amministrativa sta facendo diventare la politica, appunto una barzelletta. Il sindaco ha sposato convintamente il punto programmatico dell’assessore Franzone, per aderire alla Città metropolitana di Catania, nominando un avvocato per agire in giudizio. Ma cosa fa adesso? Si candida alla presidenza della Provincia di Caltanissetta, addirittura contro il presidente della Regione Schifani, che con la finanziaria ha permesso lo “sblocca royalties”, salvando il nostro Comune dal dissesto”. Licata richiama l’esigenza di “maggiore serietà e coerenza”.
“Cosa spiegherà ai consiglieri di tutti i Comuni della provincia di Caltanissetta? Votatemi perché voglio far aderire Gela alla Città metropolitana di Catania? Siamo alle barzellette – aggiunge – ci vuole un po’ di serietà, oltre che di coerenza”. Di Stefano è il primo candidato ufficiale alla presidenza della Provincia e guiderà una coalizione, soprattutto civica e progressista. Il centrodestra attende una soluzione unitaria per consultazioni che saranno aperte solo ai sindaci e ai consiglieri comunali.