Gela. Il sindaco Di Stefano, come abbiamo più volte riferito, ha sul proprio tavolo diverse priorità amministrative e queste settimane possono essere decisive per il bilancio stabilmente riequilibrato. Proprio per questo motivo, ha voluto chiudere prima possibile il cerchio intorno alla giunta. Con l’ingresso dell’assessore Morselli, in quota M5s, la compagine di governo è tornata al completo. Gli ultimi aggiustamenti sono comunque definiti. All’assessore dem Fava andrà la vicesindacatura e con l’approvazione della norma sul consigliere supplente, al vaglio dell’Ars, l’esponente democratico lascerà l’assise civica dando spazio al primo dei non eletti nella lista del Partito democratico, Nadia Passaro. L’altro assessore del partito, Peppe Di Cristina, si prepara a ricevere ulteriori deleghe, tra tutte l’istruzione, la cultura e il mare, comprensiva quest’ultima della vicenda mai risolta a oggi del porto rifugio. Di Cristina, del resto, pur senza avere la delega in materia, ha lavorato insieme a Fava e al sindaco per assicurare i necessari contatti istituzionali con i vertici dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale.
Le urgenze amministrative sono all’ordine del giorno per l’intera amministrazione e per il sindaco. La maggioranza vuole rafforzare l’intesa, a maggior ragione in questo frangente. In serata, si sarebbe dovuta tenere una riunione, in presenza dei riferimenti dirigenziali, assessoriali e consiliari, di Pd, M5s e “Una Buona Idea”. È destinata a slittare per la contemporanea seduta di consiglio comunale, rinviata a questa sera a seguito della mancanza del numero legale di ieri, che ha portato alla posticipazione di ventiquattro ore. Il vertice si dovrebbe tenere a inizio della prossima settimana. Sul fronte politico, non c’è solo la solidità della coalizione da puntellare ma bisognerà sciogliere la riserva finale sulla candidatura di Di Stefano alle provinciali di secondo livello. Sembra infatti che il primo cittadino possa guidare il “modello Gela” nel tentativo di avere la meglio sul centrodestra e arrivare all’ente provinciale. Si tratta di valutare numeri e sostegni, ancora in fase di approfondimenti, condotti insieme agli alleati.