Gela.Il Carnevale Siciliano è una delle festività più colorate e allegre dell’anno, un periodo di festa caratterizzato da maschere, coriandoli, sfilate e carri allegorici, ma anche un viaggio nella tradizione gastronomica dell’Isola. Come la nostra Sicilia insegna, ogni festività ha il suo sapore ed anche in questa ricorrenza è un tripudio di squisitezze e di dolci della tradizione tutti da gustare.Ogni dolce racconta una storia fatta di influenze arabe, normanne e spagnole, che si fondono in un patrimonio culinario unico al mondo. Dai sfinci spugnosi alle chiacchiere croccanti, passando per le frittelle dorate, il Carnevale in Sicilia è una celebrazione di sapori autentici che rendono questa festa ancora più speciale.
Uno dei dolci più iconici del Carnevale siciliano è senza dubbio la sfincia, nota anche come ’i sfingi o ’i sfinci cu’ zuccaro. Questi dolcetti vengono aromatizzati con semi di anice, scorza d’arancia o limone e cannella, e possono essere gustati semplici, ricoperti di zucchero, oppure farciti con crema di ricotta, crema al pistacchio o cioccolato per una versione ancora più golosa.
Le chiacchiere sono tra i dolci più diffusi durante il Carnevale in tutta Italia, e ogni regione le chiama in modo diverso: frappe a Roma, crostoli in Trentino, bugie in Piemonte, cenci in Toscana, galani in Veneto.La versione siciliana si distingue per l’aggiunta del Marsala nell’impasto, un ingrediente tipico dell’Isola che conferisce alle chiacchiere un profumo e un gusto particolari.
Quest’anno a far parlare di sé non è stata solo la loro bontà, ma anche il loro costo. Il rinomato pasticciere Iginio Massari ha messo in vendita le sue chiacchiere al prezzo di 100 euro al kg, generando un acceso dibattito tra appassionati e addetti ai lavori.