Gela. Compensazioni e royalties estrattive per le opere destinate alla città. Il laboratorio politico “PeR” chiede all’amministrazione comunale di fare chiarezza e rendicontare quanto già speso. Il sindaco Di Stefano ha appena affidato una delega specifica al neo assessore Morselli, proprio rispetto all’attuazione del protocollo del 2014. “Sembra ormai distante anni luce il novembre del 2014, quando, al Ministero dello sviluppo economico, alla presenza del governo, del Comune, della Regione, di Eni spa e di Raffineria di Gela, veniva firmato il protocollo d’intesa che metteva la parola fine sulla raffinazione tradizionale e apriva una nuova era industriale per la nostra città. Eni – fanno sapere il segretario cittadino Liardo, la segreteria e la commissione ambiente e sviluppo economico del laboratorio – si impegnava in quella sede a investire nel nostro territorio un’ingente cifra per la riconversione e la transizione verso l’energia biocompatibile e a compensare la popolazione con 32 milioni di euro per risarcirla dei danni dell’industrializzazione. Negli anni a seguire abbiamo sempre sentito evocare queste compensazioni collegate alle più svariate proposte, ma sappiamo con certezza solo che circa 3 milioni sono stati spesi sulla ex casa albergo oggi denominata “Macchitella lab”, investimento a tutt’ora infruttuoso dato che è ancora chiusa e non fruibile. Noi di “PeR” crediamo che le compensazioni debbano essere spese per evitare che il tempo continui a erodere il valore delle somme, in progetti utili e che abbiano ricadute positive per la città e per i cittadini e in sinergia con le somme derivanti dalle royalties, con criteri di economicità e trasparenza. E’ risaputo che “PeR” si è sempre detto contrario all’utilizzo delle royalties per il bilancio stabilmente riequilibrato e favorevole a progetti con ricadute economiche e ambientali come ad esempio il collettore fognario di via Venezia e un nuovo piano di viabilità cittadina per razionalizzare il traffico e contenere le emissioni di Co2″.
All’amministrazione si chiede di avere una precisa rendicontazione di quanto già speso e soprattutto di programmare. “Crediamo che nella sinergia tra royalties e compensazioni si possa incidere sullo sviluppo della città. Negli anni abbiamo sentito dire di compensazioni da spendere nei modi più disparati, come ad esempio la proposta di ristrutturare la chiesa di San Domenico Savio, che dovrebbe invece essere riparata con i fondi dell’edilizia di culto. Forse, le chiese sono parte del patrimonio comunale? Allo scopo di fare luce sulle compensazioni Eni, che ricordiamo sono di tutti i cittadini, chiediamo all’amministrazione che rendiconti – spiegano – chiarendo quali cifre siano già state spese e a quanto ammontano quelle ancora da spendere. Chiediamo che si programmi il futuro della nostra città”.