Gela. Agli stati generali di progressisti e civici, questa mattina, non c’erano. A livello regionale, il laboratorio “PeR” che cerca di affacciarsi oltre il contesto locale, sta parlando con il gruppo del parlamentare Ars La Vardera oltre alla federazione con “Sinistra futura”. Alla recente iniziativa proprio palermitana hanno preso parte riferimenti di Sinistra Italiana e Verdi oltre che della Cgil regionale. Sono di fatto le stesse forze che si possono riconoscere nel “campo Sicilia” oggi annunciato dal parlamentare Ars Di Paola. Il segretario regionale di “PeR” Miguel Donegani però richiama la coerenza e fa notare che l’alternativa al centrodestra di Schifani non si può costruire con entità che ne fanno parte, riferendosi, senza citarle, all’Mpa e a “Sud chiama nord”, pezzi della giunta Di Stefano. “Parlare di un’alternativa al governo Schifani avendo in giunta due forze politiche organiche al governo Schifani è la dimostrazione, ove ce ne fosse ancora bisogno, di un evidente stato confusionale. Come “PeR” siamo reduci da una manifestazione regionale di grande successo, che sta mettendo in campo un nuovo modello, realmente progressista e riformista, serio e coerente, fatto da forze politiche e movimenti che sono alternativi, nei fatti e non a parole, al centrodestra a Palermo ma anche nelle città. Una competizione elettorale – spiega Donegani – quale quella provinciale, che non vede la partecipazione diretta dei cittadini, già non ha credibilità, riconoscibilità e investitura popolare. Di sicuro questi atteggiamenti ambigui e poco chiari di talune forze politiche allontanano ancora di più i futuri elettori, rafforzando il partito degli astensionisti, ovvero di nostri concittadini che preferiranno stare a casa, pur di non votare questi metodi e queste incoerenze”. Proprio Donegani, anche in settimana, ha spiegato che “Pd e M5s non si sono comportati da amici ma non sono i nostri avversari”.
“PeR continua il suo progetto alternativo al centrodestra in Sicilia, con la consapevolezza di misurarsi in competizioni elettorali nelle quali saranno i cittadini a scegliere i loro rappresentanti, proponendo un progetto serio, credibile e coerente senza ambiguità e schizofrenie politiche. Un progetto che a Gela alla prima uscita elettorale come “PeR” ci ha consentito di superare agevolmente lo sbarramento del 5 per cento e di attestarci abbondantemente al 6 per cento diventando la seconda forza del campo progressista, superando i cinquestelle. Un progetto altresì – continua – che ci ha dato stima e radicamento in provincia e in Sicilia grazie alla coerenza e alle proposte che abbiamo anteposto all’appartenenza, quell’apparenza becera che ti chiede a chi appartieni e non cosa sai fare, preferendo invece il merito, la libertà, l’autonomia che dovrebbe sempre anteporre i cittadini alle alchimie e ai giochini politici che sono ormai stantii e che parlano un linguaggio arcaico e obsoleto”. Il laboratorio fondato da Donegani non ha consiglieri comunali in città ma sta cercando di avere una collocazione in un centrosinistra progressista che oggi, al teatro “Eschilo”, ha messo sul palco tanti amministratori locali, in attesa di capire cosa potrà concretizzarsi.