Entro il 2026 riscossione Tari a Impianti: Fava, “su Pef servirà supporto della maggioranza”

 
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Un mezzo per la raccolta rifiuti

Gela. Dal prossimo anno dovrebbe concretizzarsi il passaggio del servizio di riscossione della Tari sui rifiuti direttamente a Impianti Srr, la società in house che già si occupa della raccolta e gestisce la piattaforma integrata di Timpazzo. Questa mattina, i riferimenti di Impianti e Srr4, c’erano l’avvocato Stefano Polizzotto e il presidente Gianfilippo Bancheri, hanno incontrato i sindaci e gli assessori al ramo dei Comuni dell’ambito. “Ogni Comune ha la propria specificità – dice l’assessore Giuseppe Fava intervenuto nel corso della riunione – sicuramente, un’adeguata riscossione della Tari assicurerà un servizio ancora più efficiente per i cittadini sui quali però non va esercitata una pressione eccessiva. Servono efficienza e proporzionalità, considerando la condizione delicata del nostro ente”. La struttura di Impianti da tempo lavora per avviare direttamente la riscossione andando a sanare un vulnus che spesso si registra per i Comuni, che hanno enormi difficoltà a riscuotere i tributi. Un aspetto che la Corte dei Conti ha più volte sottolineato nelle relazioni sull’ente gelese. Fava sta seguendo per intero il settore ambiente che tocca principalmente il servizio rifiuti e il decoro urbano.

Una tappa che nessuno sottovaluta è inoltre il Piano economico finanziario, croce e delizia di un’amministrazione che si trova a fronteggiare il dissesto. Si attendono le linee guida ma l’assessore pensa già a un primo confronto interno, con i tecnici del municipio. “Ci saranno le prime verifiche interne anche con il sindaco – conclude – è comunque un atto che dovrà essere discusso a livello di maggioranza”. Lo scorso anno, l’atto finale dell’assise civica, fresca di elezioni, si materializzò a luglio inoltrato. L’amministrazione comunale vuole prevenire una situazione a specchio. Il Pef 2024, a seguito di accertamenti condotti nell’arco di pochi giorni, passò dagli iniziali diciannove milioni di euro a diciassette milioni di euro. Se ne volle limitare il peso, pure rispetto alle tariffe. Ciò che incide sui costi, che chiaramente toccano i cittadini, non è solo l’ammontare del servizio rifiuti che si attesta su una quota di circa nove milioni di euro. A farsi sentire sono le somme dei conferimenti in discarica e soprattutto il fondo per l’accantonamento dei crediti di dubbia esigibilità, praticamente imposto dalla Corte dei Conti.

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