PALERMO (ITALPRESS) – “Milano e Palermo sono due grandissime città, che hanno delle peculiarità positive e anche diverse l’una dall’altra. Milano, secondo me, oggi rappresenta un benchmark, non solo nazionale, ma direi mondiale, è un crocevia di interessi, di business, di arte, di scienza, di innovazione, quindi veramente una città, secondo me, straordinaria per tanti motivi e va dato merito anche all’attuale sindaco Sala per quello che è riuscito a fare in questi anni. Palermo potrebbe ambire a diventare una nuova Milano, una Milano del Mezzogiorno, una Milano che unisce oltretutto l’Italia con tutto il Mediterraneo e quindi io sono convinto che da questa giornata soprattutto in funzione della qualità degli interventi che ci saranno: come ho detto parlano tante persone con esperienze differenti, chi è scienziato, chi di cultura, chi di economia, chi di sociologia e quindi mi sembra che ci sia l’opportunità effettivamente di costruire qualcosa. Sarà molto importante quello che si riuscirà a fare da domani in poi, cioè cercare di mettere a terra tutte le idee e tutti i suggerimenti che sono pervenuti nella giornata di oggi”. Così Gaetano Miccichè, Chairman Divisione IMI – Corporate & Investment Banking e Divisione International Banks di Intesa Sanpaolo, a margine del “Forum Milano Palermo”, a teatro Massimo, nel capoluogo siciliano.
“Il Mezzogiorno ha la possibilità di giocare un ruolo di primo piano nel contesto economico-produttivo internazionale se pubblico e privato investiranno assieme nel potenziamento delle infrastrutture portuali, ferroviarie ed energetiche e nella valorizzazione delle risorse umane, a partire dai tanti giovani laureati che spesso sono costretti a emigrare – ha sottolineato -. La Sicilia, in particolare, può divenire un hub logistico edenergetico di rilevanza mondiale se amplierà i propri porti,punterà sulla produzione e sul trasporto di energia pulita evalorizzerà al meglio le Zone Economiche Speciali per attrarreinvestimenti internazionali”. “Dal 2019 al 2023 il Mezzogiorno è stata la parte più dinamica del Paese, con una crescita del Pil del 3,5%, contro una medianazionale del 3,1%, e un aumento delle esportazioni dai propridistretti produttivi del 27,2%, rispetto a una media dei distretti italiani del 18,9%. Le tendenze positive sono confermate dai dati finora disponibili per il 2024 e, per il 2025, si prospettano nuove opportunità, derivanti non solo da ulteriori risorse del Pnrr e del Fondo di sviluppo e coesione, bensì pure dalla nuova centralità geopolitica ed economica del Mediterraneo e dell’Italia, grazie all’accorciamento delle filiere produttive”.
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