Gela. La città perno di un modello alternativo al centrodestra del governo Schifani. Dem e pentastellati ci credono, sulla scia del successo alle amministrative. La prossima settimana, il segretario regionale del Pd Barbagallo e il coordinatore siciliano M5s Di Paola, proprio in città, incontreranno i sindaci, i consiglieri e gli amministratori locali, che non si rivedono nel centrodestra. A stretto giro, sarà una prima costituente per le provinciali di secondo livello. Una sorta di agorà su scala più ampia. “Avvieremo – dicono Di Paola e Barbagallo – un dialogo intenso per un cammino condiviso, finalizzato a comporre liste comuni e aperte a chi, tra gli amministratori locali e eletti, non si riconosce nella politica fallimentare attuata da Renato Schifani e dai partiti che lo sostengono. Tutto alla luce del sole e con la massima condivisione, a differenza del centrodestra, tra le cui fila le liste vengono calate dall’alto e decise dalle segreterie dei partiti”. Nelle tappe per le provinciali di fine aprile, pare che il sindaco Di Stefano possa essere il prescelto dal fronte progressista e civico, così da correre verso la presidenza della Provincia. Dem e M5s hanno di fatto già dato il proprio assenso ma serviranno numeri di un certo peso.
Il prossimo 1 marzo inizia in città la strutturazione di un percorso che per il “modello Gela” è partito lo scorso anno. Oggi, a Palermo, PeR e Sinistra futura hanno invocato l’unità tra le forze di centrosinistra alternative al governo Schifani, senza prendere le distanze né dai democratici né dai pentastellati.