Gela. La richiesta di risarcimento danni per l’ingiusta detenzione subita è legittima. Per questa ragione, i giudici della corte di cassazione hanno annullato con rinvio, ad una sezione diversa della corte d’appello di Caltanissetta
che aveva già bocciato la domanda, il verdetto assunto nei confronti del ventiseienne Marco Nobile.
Il giovane, rappresentato anche davanti ai giudici di cassazione dall’avvocato Maurizio Scicolone, venne arrestato nel maggio di sette anni fa perché accusato di aver organizzato e gestito, nella zona di contrada Bulala, una vasta piantagione di marijuana da oltre duemila piante. Insieme a lui vennero fermati l’allora trentunenne Carlo Novembrini e il fratello del giovane, Salvatore. I tre vennero condannati dai giudici di primo grado.
In appello, invece, la posizione dei fratelli Nobile venne decisamente chiarita: furono assolti perché ritenuti dipendenti assunti dallo stesso Novembrini con l’incarico di coltivare piante di fagiolino. Per questa ragione, dopo due anni trascorsi tra arresti in carcere e detenzione domiciliare, Marco Nobile ha chiesto un risarcimento da circa centocinquantamila euro. Una richiesta che, qualche mese fa, era stata bocciata dai giudici della corte d’appello di Caltanissetta. Il no dei magistrati nisseni è stato impugnato dall’avvocato Maurizio Scicolone.
Adesso, è arrivato un verdetto favorevole dai giudici di cassazione. In sostanza, i magistrati romani hanno annullato la decisione negativa emessa a Caltanissetta. Spetterà ad una sezione della corte d’appello nissena diversa da quella che si è già occupata del caso valutare nuovamente la richiesta formulata da Nobile e dal suo legale. In sostanza, si apre un ampio spiraglio per ottenere, dopo l’assoluzione ricevuta, anche un cospicuo risarcimento a causa di una detenzione rivelatasi ingiustificata.
L’avvocato Maurizio Scicolone, nel corso dell’udienza, è riuscito ad ottenere il sì del procuratore generale, a sua volta poco convinto del precedente diniego formulato a Caltanissetta. Furono i militari della guardia di finanza a scoprire la piantagione di marijuana e ad arrestare i tre che l’avrebbero portata avanti.
Nel corso del blitz, vennero sequestrate partite di droga pronte per essere piazzate sul mercato locale. Le responsabilità attribuite ai fratelli Nobile, però, vennero smentite dalla sentenza pronunciate dalla corte d’appello di Caltanissetta, la stessa che, successivamente, ha bocciato la richiesta di risarcimento inoltrata dal ventiseienne.