Gela. Dighe, che ancora oggi sversano l’acqua in mare, e forniture idriche. Un focus per il territorio arriva dalla Regione. Entro l’inizio della prossima settimana verranno completati infatti gli interventi di riparazione, che sono già stati avviati, dell’adduttore Disueri-Cimia. Questo consentirà di riempire la condotta e avviarne l’esercizio che potrà avvenire prima della fine di questo mese”. Lo afferma l’assessore regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro. Per i lavori di riparazione la Regione Siciliana ha stanziato 150 mila euro e come soggetto attuatore, attraverso un accordo interdipartimentale, è stato indicato il Consorzio di bonifica. In particolare, sono stati individuati tre punti di perdita: due interrati e uno in superficie. I saggi e gli scavi sono iniziati da circa due settimane: uno, profondo 3 metri, su un terreno privato e un altro presso il torrino piezometrico della diga Cimia, profondo 6 metri. Su entrambe le perdite si agirà attraverso delle saldature dell’acquedotto. La terza riparazione, fuori terra, prevede la sostituzione di un soffietto di raccordo.
Aumentano intanto i prelievi di acqua dalla diga Ancipa e di conseguenza le erogazioni nelle decine di Comuni serviti da questo invaso, quasi tutti quelli della provincia di Enna e gran parte del nisseno, capoluoghi compresi. Si tratta di circa 250 mila abitanti e migliaia di attività produttive. Lo ha stabilito la Cabina di regia contro l’emergenza idrica, coordinata dal dirigente generale della Protezione civile, Salvo Cocina, che si è riunita con i rappresentanti dei sindaci delle Ati di Caltanissetta ed Enna, con i gestori del servizio idrico Acquaenna e Caltacqua e con quelli dell’invaso, Sicilacque ed Enel. Il via libera è arrivato dopo un’attenta valutazione della risorse idriche disponibili, comprese quelle dei nuovi pozzi attivati e da attivare a cura dei gestori a seguito degli ultimi finanziamenti di dicembre. A beneficiarne saranno tutti i Comuni della provincia di Enna, ad eccezione di Centuripe Catenuova e Regalbuto serviti dall’acquedotto dell’Etna, oltre a Caltanissetta, San Cataldo, Serradifalco, Gela, Niscemi e Licata. I pozzi attivati durante l’emergenza erogano acqua agli altri Comuni, integrando la dotazione proveniente dall’Ancipa. “Con questo aumento – dice Cocina – i prelievi da Ancipa raggiungeranno i 450 litri al secondo, meno comunque dell’anno scorso quando, con poca prudenza si prelevavano fino a 700 litri al secondo a favore dei comuni. In questo modo preserveremo l’acqua invasata, ciò anche grazie alla possibilità di integrare le risorse con quelle provenienti dai pozzi attivati con gli interventi della Cabina di regia e finanziati dal dipartimento della Protezione civile regionale. Inoltre, le perdite dell’acquedotto Ancipa, grazie alle riparazioni effettuate, sono state ridotte a circa il 15 per cento. In questo modo – sottolinea- si potranno garantire gli approvvigionamenti per tutto l’anno e per il prossimo e, come verificato dalle Ati, per l’erogazione giornaliera. In ogni caso, la Cabina di regia e l’Autorità di bacino faranno un monitoraggio costante e continueremo a riunire Ati e gestori per verificare le scadenza dei nuovi interventi che miglioreranno le condizioni attuali. L’invaso alimenta i due rami del grande acquedotto di Ancipa che arriva fino a Gela e Licata ed è interconnesso a una rete di altre infrastrutture idriche. Si prevede anche – conclude il dirigente – di ristabilire l’ordinario funzionamento dell’acquedotto Blufi che veicolava l’acqua dei nuovi pozzi di Butera verso nord su Caltanissetta e ora, invece, ritorna con i nuovi pozzi e con parte di acqua di Ancipa ad alimentare Niscemi, Gela e Licata. L’obiettivo della Regione è di mantenere in equilibrio l’intero complesso sistema”. Enel potrà riprendere a produrre energia con l’acqua che arriva dalla traversa del fiume Cutò, recentemente ripulita dalla stessa società elettrica. Inoltre, un minimo di 20 litri al secondo, sarà usato per il cantiere del raddoppio ferroviario della Palermo-Catania nel tratto Catenanuova-Enna.