Donegani, “la politica è ascolto ieri si è dimostrata piccola sulla sanità”

 
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Donegani insieme ai dirigenti di "PeR"

Gela. Il monotematico sulla sanità cittadina depotenziata andava gestito in tutt’altro modo, dando la possibilità di intervenire al management di Asp. Il riferimento di “PeR” Miguel Donegani ancora una volta non si rivede nelle iniziative soprattutto dei gruppi della maggioranza del sindaco Di Stefano. Ieri, in aula, doveva essere presente il manager Ficarra, che appositamente aveva già chiesto un rinvio. Non si è presentato e non ha delegato nessuno, almeno formalmente. Sarebbe toccato all’altro componente del management Fiorella che però ha dovuto lasciare la seduta. “La politica è dialogo, confronto, anche scontro ma mai deve perdere il senso del rispetto e dell’educazione istituzionale. A casa mia se invito qualcuno anche se non condivido il suo modo di operare lo accolgo e lo metto a suo agio, si chiama educazione,, poi dico quello che penso e magari lo critico e faccio valere le mie posizioni. Altrimenti non faccio alcun invito. Quello che si è consumato ieri in consiglio comunale ha reso la politica delle istituzioni piccola e senza una visione, senza l’autorevolezza che il ruolo di chi rappresenta le istituzioni deve sempre garantire: decoro, accoglienza e educazione”, dice Donegani.

Il gruppo di “PeR”, non rappresentato all’assise civica, intende portare avanti proposte per il rafforzamento del sistema sanitario locale. “Le aspre e dure reazioni devono essere sempre politiche, con proposte, utilizzando i poteri che si hanno a disposizione: denuncia, sanzioni, proteste e proposte, ma mai perdendo l’educazione e il decoro istituzionale. Com “PeR” abbiamo già comunicato che faremo a breve un incontro con proposte serie e concrete per la sanità e i servizi sanitari, le liste di attesa, l’Utin e per avere anche chiarimenti sui 170 posti, delle 44 unità tra medici, psicologi, infermieri, Oss e tecnici. L’incontro è già fissato. Per dare risposte ai cittadini occorre fare squadra e fare proposte”, conclude.

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