Gela. “Sui temi fondamentali per la città e mi riferisco alla sanità, agli investimenti e alla legalità, non c’è opposizione che tenga. Maggioranza e minoranza devono andare di pari passo e Forza Italia c’è”. Il capogruppo azzurro e vicepresidente del consiglio comunale Antonino Biundo richiama un concetto che ha perorato fin dal momento del suo insediamento, a conclusione delle amministrative dello scorso anno. Lo ha confermato sabato mattina, durante il dibattito aperto con la visita del presidente dell’antimafia regionale, il parlamentare dem Antonello Cracolici. “Mi pare normale che quando si parla di legalità, noi ci siamo e continueremo ad esserci – dice ancora il forzista – non mi interessa l’opposizione a testa bassa. Forza Italia è all’opposizione, netta, di questa amministrazione. Però, allo stesso modo, siamo per la città e per il suo miglioramento”. Il messaggio politico che arriva è piuttosto evidente, in un partito che in città pare parlare una lingua non proprio condivisa da tutti gli iscritti.
“L’opposizione a testa bassa non mi interessa – precisa Biundo – fino a quando ci sarò io, Forza Italia darà priorità alla città e a temi cruciali, come la sanità e gli investimenti. E’ normale che possano esserci iscritti al partito che la pensano diversamente ma la loro non è la voce ufficiale. Abbiamo una segreteria, c’è un gruppo consiliare e inoltre abbiamo un valido parlamentare regionale che è anche coordinatore provinciale, Michele Mancuso. Nel corso della mia lunga esperienza politica, ho sempre ritenuto che le questioni vadano affrontate nelle segreterie di partito per poi eventualmente condividere posizioni ufficiali”. L’esponente FI, da poco, ha allontanato dubbi rispetto all’incarico tecnico affidato ad un suo familiare per uno dei progetti di “Qualità abitare”. Ha precisato di averlo saputo direttamente dalla stampa. Ormai da mesi, come abbiamo già riportato, sembra che gli azzurri si muovano su un doppio livello, quello consiliare, con il ruolo di Biundo che ribadisce l’approccio costruttivo verso l’amministrazione su punti dirimenti, e quello fuori dall’assise civica con dirigenti e iscritti assai rigidi e decisamente a tamburo battente quando si tratta di contestare il sindaco Di Stefano e la sua amministrazione.