Omissioni sulle bonifiche delle falde del sito industriale, assolti manager Eni

 
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Gela. Per l’accusa, ci furono gravi omissioni nei procedimenti che dovevano essere finalizzati alla bonifica delle falde dell’area industriale del sito Eni, in contrada Piana del Signore. Gli investigatori concentrarono l’attenzione sul ciclo degli impianti Tas, per le acque di scarico, e Taf, per quelle di falda. Il giudice Miriam D’Amore, a conclusione del dibattimento, ha assolto tutti gli imputati, compresi i vertici di raffineria ed Eni Rewind, l’ex Syndial. “Il fatto non sussiste”, questo il contenuto del dispositivo letto in aula dal giudice, che in questo modo chiude il procedimento di primo grado. Il magistrato ha inoltre deciso la revoca del sequestro preventivo che era stato imposto in fase di indagine. La procura, con i pm Gaetano Scuderi e Fabrizio Furnari, ha perorato la condanna per tutti gli imputati, con entità di pena da uno e fino a due anni di reclusione. Per l’accusa, ci furono omissioni consapevoli ed è stato riportato il contenuto di alcune intercettazioni oltre alle prescrizioni dettate a livello ministeriale. L’assoluzione è stata pronunciata per Alfredo Barbaro, Ignazio Arces, Massimo Lo Faso, Claudia Di Marco, Marcello Tarantino, Arturo Anania, Calogero Sciascia, Luca Pardo, Sandro Oliveri, Gianluca D’Aquila, Silvio Ristagno e Pasquale Maltese. Secondo i legali degli imputati, tutto venne condotto sulla base dei precetti impartiti dalla normativa, arrivando a ridurre la presenza di inquinanti, attraverso il ciclo degli impianti finalizzati a questo scopo. Sono stati contestati i contenuti della perizia richiesta dalla procura e affidata a due consulenti.

I difensori hanno inoltre sottolineato la volontà, da subito espressa dai manager della multinazionale, di adeguarsi a quanto richiesto dalle autorità di controllo. “Non ci fu neanche ricorso al riesame avverso il sequestro”. Per le aree e gli impianti oggetto di indagine arrivò la nomina di un commissario. Come la procura, anche le parti civili, per conto delle associazioni Wwf-Sicilia centrale, “Aria Nuova” e “Amici della Terra”, con i legali Salvatore Patrì, Joseph Donegani e Giuseppe Smecca, hanno concluso chiedendo la condanna di tutti gli imputati. Il giudice ha deciso per l’assoluzione, riservandosi le motivazioni nel termine di novanta giorni. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Giovanni Accinni, Attilio Floresta, Gualtiero Cataldo e Carlo Autru Ryolo.

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