Gela. Poca trasparenza e incarichi importanti affidati semplicemente su base fiduciaria, seguendo le intenzioni politiche del momento. L’affondo è della Dc, che si conferma gruppo politico all’opposizione, intransigente, dell’amministrazione comunale. Il commissario Giuseppe Licata, i consiglieri comunali Giuseppe Guastella e Armando Irti, insieme agli altri dirigenti, sono reduci da una riunione interna. Confermano che la piega assunta dall’amministrazione Di Stefano non va in direzione della città. Prendono le distanze inoltre da quanto spiegato dall’assessore ai lavori pubblici Luigi Di Dio, che abbiamo riportato. Non fanno molta differenza, quanto agli incarichi, tra quelli assegnati a professionisti vicini alla maggioranza e le attribuzioni in favore di tecnici legati ad esponenti di opposizione. “Gli ultimi incarichi attribuiti a professionisti strettamente legati alla politica e le recenti dichiarazioni rilasciate da alcuni assessori di questa giunta ci fanno capire che la città sta scivolando verso una china pericolosa e preoccupante. Sostenere, così come ha fatto l’assessore ai lavori pubbici Di Dio, che è normale che un’amministrazione comunale, di qualsiasi colore possa essere, preferisce affidare incarichi delicati a professionisti di fiducia e arrivare al punto di dichiarare di assumersi tutta la paternità di certe scelte, dimostra da una parte una gestione privatistica della cosa pubblica e dall’altra getta un’ombra inquietante sull’apparato burocratico – dicono gli esponenti cuffariani – sono affermazioni che denotano una mentalità e una modalità di esercizio del potere che vanno decisamente contrastate, perché determinano solo danni alla credibilitá delle istituzioni e creano un clima di rigetto verso la politica. In tal modo, questa maggioranza dimostra di essere cementata dal potere e soprattutto da quella complicità tipica di una cultura dura a morire”.
La disamina non lascia spazio a troppe interpretazioni. Fanno riferimento a silenzi e a condotte in un certo modo politicamente complici. “Non c’è dubbio che la città sta vivendo un’emergenza democratica che tocca anche l’apparato burocratico che, in barba alle normative vigenti, invece di agire con imparzialità, si dimostra pronto a servire gli interessi dei politici di maggioranza. Non c’è alcun dubbio che ad indignarsi contro questo modo di intendere la gestione della cosa pubblica dovrebbe esserci in prima fila tutta quella classe politica che, indipentemente dagli schieramenti di appartenza, ha a cuore gli interessi della città. Appare quindi assolutamente ingiustificato – aggiungono – su questi temi dirimenti e decisivi per la crescita di una comunità, il silenzio di certi personaggi politici che, per l’importante ruolo rivestito nel passato, avrebbero invece l’obbligo morale di intervenire. Così come è deprimente dover constatare l’atteggiamento tenuto da alcuni giovani e valenti professionisti che, pur di giungere al potere, sono disposti ad adattarsi al doppio gioco ed al servilismo. Prima di affrontare qualsiasi altro tema, bisogna rispettare quei principi fondamentali che stanno alla base dell’azione politica. Diversamente, tutto diventa inutile e fuoriluogo”.