Gela. Armi e droga, sono questi i due punti essenziali alla base del “mandamento di Gela”. Così, questa mattina, si è espresso il procuratore generale presso la Corte d’appello di Caltanissetta, Fabio D’Anna. A preoccupare, come sottolineato nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, sono principalmente le armi. Per D’Anna, la criminalità gelese ha la disponibilità anche di “armi da guerra”, in stile “corleonese”. Non si fa scrupolo, quindi, a ricorrere alla violenza più efferata. Il magistrato ha parlato di una criminalità tra le più armate d’Italia. Non a caso, negli ultimi anni, pm e forze dell’ordine hanno effettuato sequestri di armi e droga, in maniera ingente.
Sotto esame, inoltre, i fatti di reato commessi dai minori, con tassi che sul territorio sono comunque in decremento. Nel corso della cerimonia ufficiale, alla presenza delle massime cariche istituzionali, i magistrati aderenti all’Anm sono usciti, abbandonando l’aula, in protesta contro la riforma sulla separazione delle carriere. Lo hanno fatto al momento dell’intervento dell’ex parlamentare e già magistrato Giusi Bartolozzi, presente in rappresentanza del Ministero della giustizia.