“L’Utin è prevista per il Vittorio Emanuele”, Damante: “Non va dimezzata, si raddoppino i posti”

 
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L'astanteria dell'ospedale "Vittorio Emanuele"

Gela. Abbiamo appena riferito, come indicato dal parlamentare regionale FI Michele Mancuso, che il destino dell’Utin potrebbe vedere una “condivisione” tra il “Vittorio Emanuele” e il “Sant’Elia” di Caltanissetta, attraverso una divisione dei posti. In sostanza, l’unità di terapia intensiva neonatale attesa da anni nel nosocomio cittadino verrebbe già smembrata prima ancora di partire. Un’ipotesi respinta dal senatore M5s Ketty Damante. “Le indiscrezioni che circolano a proposito della bozza dell’Assessorato Regionale alla Salute di rimodulazione della Rete ospedaliera e dell’applicazione che la nuova direzione strategica dell’Asp di Caltanissetta, lascia presagire che l’Asp nissena intenda dimezzarli, smembrando l’Utin con la divisione dei posti letto tra Gela e Caltanissetta. Una giravolta – dice il senatore – che creerebbe due reparti inefficienti e provocherebbe nei fatti lo sperpero di milioni di euro investiti fino ad oggi dall’ospedale “Vittorio Emanuele” per l’attivazione dell’unità di terapia intensiva neonatale. Non vorremmo che la salute dei nostri bambini e delle nostre partorienti possa dipendere da equilibri politici, considerando il totale cambio di rotta verso un ospedale piuttosto che un altro e contravvenendo ad un decreto regionale del 2010 che assegna chiaramente al “Vittorio Emanuele” l’unita’. Se Asp e Regione vogliono dare risposte alla cittadinanza, raddoppino i posti anziché dividerli, raddoppiando anche la pianta organica”.

Intorno al destino dell’Utin si riapre per l’ennesima volta la contesa tra la “periferia” sanitaria, con in testa il noscomoio di Caposoprano, e il centro che attira servizi e finanziamenti, trainato dal “Sant’Elia”.

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