Gela. Ultima “chiamata” per il disegno di legge relativo all’istituzione della provincia di Gela. La mancata approvazione spingerebbe 18.652 firmatari della prima proposta di legge popolare a spedire al mittente le loro tessere elettorali.
Dopodomani, l’Assemblea regionale siciliana dovrà pronunciarsi, ma con l’influenza della bocciatura firmata dalla commissione Affari istituzionali sancita dal suo presidente Riccardo Minardo (Mpa), che ha condiviso l’osservazione formulata da Antonino Cracolici (Pd) pur ammettendo “di non avere adeguate competenze”.
Lo stesso esponente del Partito democratico è stato l’unico ad opporsi al testo per la riduzione all’Ars di 20 deputati (dovrebbero passare da 90 a 70 per risparmiare 7 milioni di euro), proponendo invece un insolito rilancio a 100 rappresentanti.
“Alle prossime elezioni siamo pronti ad astenerci dal voto – spiega Filippo Franzone, presidente del comitato – La deputazione gelese all’Ars, ha tirato i remi in barca ancora prima di sostenere l’iniziativa del popolo. Non ci sentiamo tutelati da nessuno. Sembra una congiura contro il nostro territorio che deve registrare un altro sopruso. Il termine per concedere alla prima commissione di esaminare il nostro disegno di legge è scaduto il 21 marzo scorso. Casualmente, dopo avere formalmente diffidato il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, il disegno approderà in Aula con un giorno di anticipo rispetto ai termini di legge che ci avrebbero permesso di adire al tribunale regionale (Tar). Cominciamo a credere che in Sicilia siamo vittima di una dittatura politica”.
Ieri, i componenti del comitato Gela provincia si sono dati appuntamento nella nuova sede di vico Imperia 8 alla presenza del legale del foro di Ragusa Giovanni Antoci che parla di “supremazia politica, contro il volere dei cittadini. Il provvedimento legislativo – precisa l’avvocato – non sarà impugnabile se non sa un commissario dello Stato”. In poche parole, avere percorso tutte le tappe dell’iter procedurale della legge popolare rischia di rivelarsi un fallimento. Il comitato Gela provincia non ha compreso l’atteggiamento di Pino Federico “che si è allontanato al momento dell’esame della proposta di legge popolare”, ammettendo la propria delusione “per la scarsa influenza avuta da Lillo Speziale nonostante la sua lunga militanza all’Ars”.