Gela. “Non siamo stati noi a forzare l’ingresso della villa di Manfria”. Si sono difesi così i due giovani arrestati dai carabinieri appena quarantott’ore fa con l’accusa di essere penetrati all’interno dell’abitazione estiva di proprietà dell’assessore ai lavori pubblici Carmelo Casano.
Per Rosario Ascia e Andrea Gallon, entrambi difesi dall’avvocato Guglielmo Piazza, il giudice Chiara Raffiotta ha confermato l’obbligo degli arresti domiciliari all’interno delle rispettive abitazioni. Davanti alle contestazioni mosse dal pubblico ministero Lara Seccacini, i due giovani hanno escluso di essersi introdotti per rubare.
Sarebbero soltanto andati in cerca di ferro da raccogliere e caricare sulla loro motoape. Stando al difensore, anche l’assessore Carmelo Casano, nella denuncia presentata, avrebbe confermato che nulla è stato portato via dall’abitazione.
Gli investigatori, però, ritengono che gli indagati possano aver fatto visita anche ad altre due abitazioni della stessa zona: i proprietari hanno sporto denuncia contro ignoti. Adesso, dopo la convalida degli arresti e la conferma dei domiciliari, il dibattimento si aprirà il prossimo 4 marzo.