Blitz “Extra fines”, Cassazione non accoglie il ricorso bis per due coinvolti

 
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Gela. Entrambi furono coinvolti nel maxi blitz antimafia “Extra fines”, che mise gli investigatori sulle piste del boss Salvatore Rinzivillo e di chi l’avrebbe spalleggiato e favorito. Per Aldo Dino Pione e per Gaetano Massimo Gallo, la Cassazione non ha accolto il ricorso bis avanzato dalle difese. Le condanne, già imposte a entrambi e passate da un primo annullamento parziale rispetto all’entità, deciso dagli stessi giudici romani, e da un procedimento ulteriore in appello, non sono state riviste ulteriormente. Secondo gli inquirenti, avrebbero entrambi orbitato intorno a Rinzivillo, a sua volta condannato per i fatti dell’inchiesta e poi sottoposto al regime del 41 bis. Per la Cassazione, sulla base delle motivazioni pubblicate, non ci sono le condizioni per rivedere ancora le pene.

Viene considerata del tutto fondata la decisione della Corte d’appello di Caltanissetta, nel secondo procedimento scattato a seguito dell’annullamento parziale con rinvio già disposto dai magistrati capitolini. Nell’iniziale giudizio di appello, Pione venne condannato a dodici anni e quattro mesi di reclusione, unificati rispetto a un altro verdetto emesso nei suoi confronti. Undici anni di detenzione invece erano stati indicati per Gallo. Per la Cassazione, “la Corte di appello di Caltanissetta ha adeguatamente motivato in merito alla determinazione della pena dopo l’annullamento parziale, fornendo giustificazione alla misura dell’aumento per continuazione con riferimento a Pione e con riferimento a Gallo sul nuovo computo della pena per effetto della riconosciuta attenuante di cui all’articolo 416 bis.1 comma 3 cpp”.

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