Telefoni cellulare nel carcere “Ucciardone”, accuse a trenta: caso a giudizio, ci sono due gelesi

 
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Gela. I controlli vennero condotti all’interno del carcere palermitano “Ucciardone”. Furono trovati e sequestrati telefoni cellulare che pare i detenuti usassero spesso per tenersi in contatto con l’esterno. La vicenda è arrivata davanti ai giudici palermitani. Il dibattimento dovrebbe partire ad aprile, a causa di alcune mancate notifiche. In totale, sono trenta i coinvolti, compresi i gelesi Graziano Gaspare Romano ed Emanuele Curva’, difesi rispettivamente dai legali Carmelo Brentino e Rosario Prudenti. Anche i due gelesi, per un certo periodo, avrebbero mantenuto contatti con l’esterno, attraverso i telefoni fatti arrivare in carcere.

Uno degli imputati è accusato inoltre di aver minacciato un agente per impedire che effettuasse un’ispezione nella sua cella. Alcuni dei coinvolti avrebbero fatto centinaia di chiamate, durante la reclusione. Tutti gli imputati furono ristretti nella stessa fase temporale.

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