Royalties “Argo-Cassiopea”, ricorso Butera ad aprile: fondi per Gela dall’imposta sulle piattaforme

 
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Gela. E’ fissata per il prossimo aprile la trattazione del ricorso amministrativo proposto dal Comune di Butera, che contesta in toto la ripartizione delle quote delle royalties legate al progetto “Argo-Cassiopea” di Enimed. Il sindaco Giovanni Zuccalà e la sua amministrazione hanno deciso di adire il Tar, considerando illegittimo il provvedimento del governo regionale che assegna all’ente buterese una quota del 5,56 per cento a fronte del 47,53 per cento destinato a Gela e del 46,92 per cento previsto per Licata. L’azione giudiziaria è stata affidata all’avvocato Rocco La Placa, che ha chiamato in giudizio gli altri due Comuni costieri nelle cui aree avrà piena portata l’attività di estrazione del gas. Per la giunta Zuccalà, la quota riconosciuta a Butera è fin troppo ridotta. In questi giorni, in Comune a Gela, l’attesa è invece per la decisione dell’Ars, chiamata a vagliare il maxiemendamento alla legge regionale. Se approvato permetterebbe lo sblocco dei fondi delle royalties che il Comune gelese già incassa sulle attività di estrazione a terra. Sono fondi che l’amministrazione comunale vuole destinare alla chiusura del bilancio stabilmente riequilibrato, così da accelerare nel percorso di superamento della fase di dissesto. L’amministrazione Di Stefano, ricevuto il ricorso del Comune di Butera, ha disposto a propria volta di costituirsi nel giudizio.

Le attenzioni del primo cittadino gelese si sono concentrate pure su un decreto ministeriale dello scorso anno, che assegna la competenza territoriale sulla piattaforma “Prezioso” proprio al Comune di Butera. Una determinazione che il capo dell’amministrazione considera priva di fondamento, dato che le attività di “Prezioso” e le pipeline ricadono lungo la costa gelese. In una fase di dissesto, alla ricerca di risorse sempre utili per arrivare a un equilibrio finanziario, Palazzo di Città ha intanto introiettato, a titolo di imposta sulle piattaforme marine, per il 2023, la somma di più di 134mila euro. Un versante, quello dei tributi per le piattaforme al largo della costa locale, che nel tempo sta permettendo di incassare cifre ragguardevoli, confermate da decisioni giudiziarie.

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