Gela. Le indagini preliminari, così vengono definite dal dipartimento regionale acqua e rifiuti, potrebbero partire già in queste settimane. Lo stesso dipartimento ha dato il via libera per l’affidamento delle attività, da realizzare nell’area della Riserva Biviere, che rientra tra i Siti orfani, per i quali sono in programma opere di messa in sicurezza e bonifica. Lo stanziamento complessivo, sulla base di un accordo sottoscritto dallo Stato e dalla Regione, è di venticinque milioni di euro, per la zona della Riserva. Uno dei riferimenti locali, Emilio Giudice, da anni, insieme agli altri operatori, denuncia la presenza di aree nella riserva, in passato usate per stoccare rifiuti pericolosi e scarti della produzione industriale. In sede ministeriale, venne deciso di predisporre un piano di indagini integrative rispetto a quello per la caratterizzazione del sito. Prima di procedere, però, saranno necessarie indagini preliminari.
Si prevedono rilievi e accertamenti, da effettuare con droni e gps, per arrivare a una cartografia dell’intera zona che rientra nel Sito orfano. La ricognizione dovrà toccare pure i “rifiuti abbandonati in cumuli o in depositi incontrollati presenti internamente alle zone A di riserva e B di preriserva dell’area naturale protetta nonché limitrofi al perimetro della stessa, entro e non oltre 50 metri”. Se ne farà una stima quantitativa e di tipologia, nel tentativo di risalire all’eventuale fonte e alle conseguenze prodotte. L’area della Riserva Biviere è tra quelle toccate dagli incendi di rifiuti speciali e di scarti della produzione agricola, sempre denunciati dagli operatori.