La Corte d’appello dà ragione ai difensori, il gup del giudizio “Malleus” va ricusato: gli imputati accusati di essere del gruppo Rinzivillo

 
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Gela. Dopo il doppio annullamento deciso dai giudici della Cassazione, arriva

il verdetto favorevole anche da quelli della Corte d’appello di Caltanissetta.

L’inchiesta “Malleus”. I difensori di sei imputati nel giudizio successivo all’inchiesta antimafia “Malleus” hanno chiesto, in più occasioni, che il gup del tribunale nisseno venisse ricusato. Il magistrato, in passato, si è già pronunciato sull’esistenza della riorganizzata famiglia Rinzivillo, stesse accuse che adesso vengono mosse ai sei. Il giudizio abbreviato è stato scelto da Antonio Radicia, Ivan Casciana, Giuseppe Domicoli, Salvatore Stimolo, Baldassarre Nicosia e Giuseppe Placenti. Altri presunti complici, coinvolti nella stessa indagine, si trovano invece a processo davanti ai giudici del collegio penale del tribunale di Gela, non avendo optato per riti alternativi. Il procedimento a carico dei sei presunti affiliati è fermo da tempo, proprio in attesa di una decisione sulla ricusazione sollevata dalle difese. Gli imputati sono accusati di aver fatto parte di un gruppo impegnato nello spaccio di droga in città per conto della famiglia mafiosa dei Rinzivillo. A questo punto, la decisione assunta sia in Cassazione che in Corte d’appello potrebbe incidere sul proseguo del procedimento penale. Il ricorso in Cassazione è stato proposto dai difensori, gli avvocati Flavio Sinatra, Giacomo Ventura, Davide Limoncello,  Carmelo Tuccio, Cristina Alfieri e Paola Turco. 

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