Gela. Espropriata dei suoi terreni per consentire la realizzazione del maxi polo fotovoltaico voluto dalla cooperativa Agroverde ma ritrovatasi davanti ad un secco no burocratico quando si è trattato di accedere all’intera documentazione relativa al progetto e alle autorizzazioni rilasciate dai funzionari di Palazzo di Città.
Adesso, però, la proprietaria dovrà essere messa in condizione di consultare l’intera pratica. A deciderlo sono stati i giudici del tribunale amministrativo di Palermo ai quali si è rivolta Concetta Sfalanca, assistita dall’avvocato Saverio Girgenti.
La donna, infatti, all’indomani del provvedimento d’esproprio notificatogli, chiese di poter consultare l’intera documentazione alla base del progetto e, inoltre, il contenuto delle concessioni emesse dai funzionari di Palazzo di Città. L’istanza, però, ricevette un secco no proprio dagli uffici comunali: stando ai funzionari, la proprietaria si sarebbe dovuta rivolgere ai tecnici che avevano svolto le attività preliminari per conto della cooperativa Agroverde.
Alla fine, nessuna risposta è mai giunta alla donna che, così, ha scelto di rivolgersi ai giudici del tar. Stando al suo legale, sarebbero state palesemente violate le norme che regolano il diritto di qualsiasi cittadino ad ottenere informazioni ambientali. Una linea accolta dai giudici palermitani. Né l’ente comunale né la cooperativa Agroverde si sono costituiti in giudizio.
“Secondo la giurisprudenza amministrativa – si legge nella sentenza emessa dai magistrati del tar – la disciplina speciale risulta preordinata a garantire la massima trasparenza sulla situazione ambientale e a consentire un controllo diffuso sulla qualità ambientale, mediante la deliberata eliminazione di ogni ostacolo, soggettivo od oggettivo, al completo ed esauriente accesso alle relative informazioni”.
Ma i giudici amministrativi criticano anche il diniego posto dagli operatori comunali. “Questa sezione, sull’accesso agli atti autorizzatori in materia edilizia, ha avuto modo di precisare – concludono i giudici – che le concessioni e le autorizzazioni edilizie non sono né devono essere atti riservati, essendo, per contro, pubblici ed ostensibili. Per cui nulla osta alla loro esibizione al richiedente che abbia un interesse specifico e concreto al riguardo”.
Gli uffici municipali, in base alla decisione, dovranno mettere a disposizione dell’ex proprietaria dei terreni l’intera documentazione prodotta sul caso Agroverde.