Gela. E’ definitiva la condanna nei confronti del nonno accusato di aver approcciato sessualmente le due nipoti. I fatti emersero a seguito della denuncia avanzata dalla figlia dell’imputato, madre delle due ragazze, una ancora minorenne. I giudici della Corte di Cassazione non hanno accolto il ricorso presentato dalla difesa dell’imputato, sostenuta dal legale Giacomo Ventura. In appello, la condanna era stata pronunciata a quattro anni di reclusione, con un’entità ridotta rispetto al primo grado. La decisione dei magistrati della Corte d’appello di Caltanissetta è stata confermata dalla Cassazione. Secondo le contestazioni, approfittando del fatto che le nipoti spesso frequentassero la sua abitazione, le avrebbe palpeggiate in più occasioni. Anche in fase di incidente probatorio, le ragazze hanno confermato l’accaduto.
A entrambe, anche attraverso la madre, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni e a una provvisionale, così come chiesto dal legale di parte civile che le assiste, l’avvocato Salvo Macrì. Negli scorsi mesi, per l’imputato era stato disposto un aggravamento della misura, con gli arresti domiciliari. Nonostante il divieto di avvicinarsi alle nipoti e alla figlia, l’avrebbe fatto ugualmente, al punto da determinare l’aggravamento della misura restrittiva.