La “cresta” sugli straordinari, due operatori dell’Ato a processo: in aula i poliziotti che li seguirono

 
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Gela. Avrebbero approfittato dei mezzi di servizio dell’Ato Cl2, facendo

la cresta sugli straordinari.

L’indagine sui due operatori. A processo, davanti al collegio penale del tribunale, ci sono due ex operatori dell’ente che gestisce anche la discarica Timpazzo, si tratta di Filippo Indorato ed Emanuele Occhipinti. Devono rispondere alle accuse messegli dai magistrati della procura. Le prime verifiche partirono dopo le segnalazioni giunte dal commissario liquidatore Giuseppe Panebianco, che avrebbe accertato una serie di anomalie. I due imputati, nel periodo finito al centro dei controlli, erano stati distaccati all’Ato, soprattutto con le funzioni di guardiani. In aula, così, hanno parlato gli agenti di polizia che avviarono le indagini, effettuando una serie di sopralluoghi e di rilevamenti, anche con sistemi gps. I due imputati, però, hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di non aver mai abusato degli straordinari o dell’uso dei mezzi di servizio. In alcuni casi, però sarebbero stati individuati a bordo delle auto dell’Ato, anche con alcuni familiari. L’ente è parte civile con l’avvocato Valentina Lo Porto. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Andrea Sodani che ha cercato di ricostruire gli spostamenti degli imputati. I difensori, gli avvocati Vittorio Giardino e Riccardo Lana, hanno ribadito l’assoluta regolarità delle condotte dei due imputati, che si sarebbero attenuti alle direttive impartite dal commissario liquidatore. Il collegio penale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Antonio Fiorenza e Tiziana Landoni, ha accolto una delle richieste giunte dai difensori. I legali hanno prodotto una direttiva, all’epoca firmata dal commissario Panebianco, che escludeva il pagamento delle ore di straordinario. Un atto ritenuto essenziale dalle difese.

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