Gela. C’è stata una vera corsa politica per intestarsi il merito di nuovi innesti all’ospedale “Vittorio Emanuele”. La scorsa settimana, i pentastellati e i forzisti sono entrati in attrito politico, rispetto all’arrivo nel nosocomio locale di cinque anestesisti. Dovevano iniziare la loro attività proprio con l’avvento del mese di dicembre. Dall’associazione “Late-Maurizio Nicosia” fanno però sapere che la realtà, al momento, è un’altra. “Rappresentiamo, a quella parte di politica che si è fatta tanta pubblicità, vantandosi e accaparrandosi il merito di avere portato cinque anestesisti presso l’ospedale, che, a oggi, 5 dicembre, nessun anestesista è apparso all’orizzonte o forse solo uno dei cinque. L’associazione pone una semplice domanda a tutta la politica, sia a livello locale che a livello regionale e nazionale. La salute dei cittadini di che colore politico è? L’articolo 32 della nostra Costituzione recita che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. La politica cosa ha da dire in merito? “, spiegano il presidente dell’associazione Salvatore Di Caro e Renato Nicosia.
Si lamenta inoltre la persistenza dei ritardi di sempre. “Dov’è la tutela del diritto dell’individuo quando per fare una visita, anche in urgenza, si deve aspettare mesi se non anni? La collettività gelese aspetta dal 2010 l’apertura dell’Utin e dall’8 giugno 2021 quella del pronto soccorso infettivologico nonché l’apertura della nuova rianimazione che Eni ha donato alla città. Sarebbe più giusto e più corretto che la politica piuttosto che prendersi i meriti per i medici che forse arriveranno, unisca le forze per raggiungere tutto quello che è dovuto alla città”, fanno sapere dall’associazione. Ancora una volta è la politica locale, ma non solo, a essere sotto esame. “Una politica da molto tempo assente o impegnata a prendersi meriti inesistenti”, concludono gli esponenti della “Late”.