Gela. La tassa di soggiorno non è la soluzione per risanare le casse del municipio. Il gruppo “Progressisti e rinnovatori” continua a dire no all’introduzione di questo “balzello” mentre l’amministrazione va avanti per la propria strada. È stato concluso l’iter, in commissione affari generali, per il regolamento che andrà a delineare gli aspetti salienti della tassa di soggiorno, prima dell’approdo tra gli scranni del consiglio comunale. Lo abbiamo riportato ieri. “Come “PeR” siamo stati la prima forza politica a sollevare l’inopportunità di introdurre una tassa di soggiorno. Non siamo contrari a prescindere ma non è il momento. Continuiamo a sostenere che prima si debbano dare i servizi ai cittadini creando un indotto attrattivo, per incentivare e non demoralizzare le visite e le presenze. L’amministrazione comunale sta andando avanti per introdurla. Come si pensa di incrementare il turismo? Solo con la vicina Agrigento? Sarà sicuramente un occasione che Gela dovrà cogliere ma occorre essere pronti, oggi la priorità è lavorare a una propria identità con una serie di proposte in città e poi creare i collegamenti magari valorizzando i siti archeologici, aprendoli. Gli slogan vanno bene al momento ma poi occorrono programmazione, idee e lavoro”, dice Miguel Donegani.
Secondo Donegani, il sindaco e l’amministrazione comunale devono tenere conto delle valutazioni che arrivano dall’opposizione e dalle categorie datoriali, in gran parte contrarie alla tassa di soggiorno. “Intestardirsi e proseguire oggi sulla tassa di soggiorno con la contrarietà di una parte delle categoria dei commercianti, dell’opposizione politica in consiglio e fuori dal consiglio, é un atteggiamento arrogante che non antepone i bisogni della stessa città. Si fa presente che tutti i cittadini intervistati da un emittente televisiva locale hanno espresso la loro contrarietà sulla tassa di soggiorno. Non tenere conto dell’opposizione politica e delle categorie sarebbe già un atteggiamento arrogante ma non tenere conto neanche della volontà dei cittadini é irrispettoso nei confronti degli stessi gelesi. In politica si dovrebbe amministrare una comunità ascoltando anche gli umori dei cittadini, delle rappresentanze sociali e politiche. Si lavori per garantire prima l’acqua alle attività commerciali, alle palestre, ai bar, ai ristoranti e alle pizzerie, si sgravino di alcune incombenze i titolari di negozi e imprese, si propongano eventi, si porti la gente in città, affinché magari spenda nel periodo natalizio e gradualmente si proponga una tassa di soggiorno. Insomma prima si provi a stare in piedi e a camminare e poi si provi a correre”, conclude l’esponente del laboratorio “PeR”.