“Exitus”, l’accusa di legami con il boss Rinzivillo: testimone, “non conosco Ferrara”

 
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Gela. E’ stato sentito su richiesta della difesa. Il testimone portato in aula, davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, ha escluso di conoscere Grazio Ferrara, il legale coinvolto nell’inchiesta “Exitus”, concentrata sui presunti fiancheggiatori del boss Salvatore Rinzivillo, attualmente al 41 bis e condannato per i fatti della maxi indagine “Extra fines”. Ferrara, in primo grado, è stato condannato a sei anni e otto mesi, con la contestazione di concorso esterno. Per gli inquirenti, sarebbe stato il referente del boss, facendo da contatto tra lui e gli affiliati, a maggior ragione a seguito dell’arresto di Rinzivillo. La difesa, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, ha anche avanzato la possibilità di una perizia fonica, che i giudici nisseni hanno però ritenuto non necessaria. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, anche il contatto al centro della disamina sarebbe stato prova di un coinvolgimento dell’imputato in ambienti di mafia.

Il testimone ha riferito di non conoscere il legale finito a processo. Le conclusioni delle parti sono previste a dicembre. Ferrara, nel corso delle indagini e nel procedimento di primo grado, spiegò che i rapporti con Rinzivillo si limitarono alla sfera professionale, senza mai travalicare quel confine. Fu infatti il suo difensore di fiducia.

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