Gela. Affari lungo l’asse della droga e presunte connivenze garantite anche da imprenditori locali.
Ieri mattina, davanti al presidente della corte Paolo Fiore e ai magistrati Luca Solaini e Fabrizio Molinari, è andata in scena una nuova udienza di uno dei tronconi del processo sorto dalla maxi inchiesta antimafia “Tetragona”.
Ad essere sentito, è stato il collaboratore di giustizia Carmelo Barbieri. L’ex docente di educazione fisica, in video collegamento, non ha risparmiato alcuni particolari delle tante pieghe dell’organizzazione di cosa nostra in città.
Su domande poste dal pubblico ministero Elena Caruso, Barbieri ha, prima, illustrato i dissapori sorti tra Maurizio La Rosa, l’ultimo dei reggenti della famiglia Emmanuello, e Vincenzo Trubia: contrasti esplosi per il controllo del giro d’estorsioni.
Ma ha puntato la sua attenzione anche sul rapporto che si sarebbe intrecciato con alcuni imprenditori locali.
“Ricordo molto bene – ha spiegato – che Emanuele Mondello ci garantiva in continuazione regali economici. Somme che versava con regolarità anche quando non venivano chieste. Una busta con denaro venne consegnata, al momento della sua scarcerazione, a Carmelo Collodoro. I soldi li aveva messi a disposizione proprio Mondello ma Collodoro li rifiutò. Forse, erano circa tremila euro”.
Emanuele Mondello, stando a Barbieri, avrebbe avuto rapporti con gli stessi fratelli Emmanuello.
“Mi venne riferito – ha continuato il collaboratore di giustizia – che i soldi di Mondello venivano consegnati a Daniele Emmanuello. Non a caso, quando gli stiddari cercarono di sottoporre ad estorsione il gruppo Mondello, furono proprio gli affiliati al gruppo Emmanuello a farli desistere. Quell’imprenditore non si doveva toccare”.
E’ stato invece l’altro collaboratore Luigi Celona ad illustrare il giro della droga gestito da cosa nostra. “In città – ha detto – arrivava droga da ogni area del paese.
Dalla Liguria, da Milano, dal varesotto. La gestione all’ingrosso era tenuta da Alessandro Barberi”. I collaboratori hanno risposto, inoltre, alle domande formulate dal pool difensivo, con gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Antonio Gagliano e Antonio Impellizzeri.