Gela. Una condanna e quattro assoluzioni.
I reflui non depurati finivano nel Gattano. Si è concluso il giudizio di primo grado scattato dopo una vasta operazione condotta dai militari della capitaneria di porto e dai magistrati della procura che, nell’estate di sei anni fa, ricostruirono una sorta di sistema, quasi consolidato. Migliaia di litri di reflui non depurati venivano sversati lungo il torrente Gattano, nella zona di Macchitella, finendo poi in mare. Tutto legato al blocco dei sistemi interni all’impianto di depurazione presente in quella stessa zona e gestito dal gruppo italo spagnolo Caltaqua. A processo, davanti al giudice Marica Marino, c’erano funzionari e tecnici della società. Sei mesi di reclusione per l’ex manager Josè Gozzo. Assolti, invece, Salvatore Giuliana, Vincenzo Di Marco, Diego Marrone e Rocco Caccamo. Il pubblico ministero Tiziana Di Pietro, al termine della sua requisitoria, ha invece chiesto la condanna per tutti gli imputati. L’accusa ha ricostruito una catena di inefficienze tecniche e gestionali che avrebbero condotto a continui sversamenti, nella gran parte dei casi effettuati nelle ore notturne. I difensori, però, sono riusciti a dimostrare come gli imputati non avessero, in base alle funzioni svolte, precise competenze sull’impianto di Macchitella. Quindi, verdetto favorevole sia per alcuni dei principali funzionari del gruppo sia per gli operai che lavorano nell’impianto. La richiesta di condanna, inoltre, è stata sostenuta anche dai legali di parte civile. In giudizio, si sono costituiti l’ex Provincia di Caltanissetta, con l’avvocato Laura Caci, il Comune, rappresentato dal legale Ornella Crapanzano, il Ministero dell’ambiente e la Regione, con l’avvocato Giuseppe Laspina, le associazioni Aria Nuova, Amici della Terra, Legambiente e Macchitella, con gli avvocati Joseph Donegani, Antonino Ficarra, Giovanna Zappulla e Simone Morgana. Nel pool di difesa, invece, ci sono gli avvocati Antonio Gagliano, Giacomo Butera, Davide Schillaci e Michele Ambra.