Gela. Il sindaco Di Stefano e i dem sono fermamente convinti che la strada del “Salva Gela”, per sanare i debiti fino al 2021, sia ancora possibile. La chiamata è verso il governo nazionale e in direzione di tutte le forze politiche che abbiamo riferimenti diretti a Roma così come a Palermo. Non la pensa così il fondatore del laboratorio politico “PeR” Miguel Donegani, che ancora una volta assume posizioni del tutto differenti da quelle del Pd e dell’amministrazione comunale. “Proporre oggi il “Salva Gela” é un esercizio ginnico con volo pindarico anche intempestivo e scoordinato”, dice. Ritorna ad un anno fa e alle proposte che aveva avanzato. “Ho suggerito una strada che portava al “Salva Gela” quando ancora si era in tempo. In tempo perché ancora il Comune era nella fase del pre-dissesto e si stava perdendo del tempo utile sostenendo un emendamento royalties spacciandolo impropriamente per la soluzione di un possibile “Salva Gela”. Emendamento ricordo – aggiunge – non presentato peraltro dalla commissione di merito ma da parte di chi ne rivendicava la paternità. Criticai quell’emendamento e suggerì di concertare in fase di finanziaria un emendamento “Salva Sicilia” per quei Comuni in dissesto. Avrebbe incluso pure il Salva Gela”.
Donegani quindi critica non solo l’attuale amministrazione ma pure quella dell’ex sindaco Greco, in carica quando si arrivò alla dichiarazione di dissesto del municipio. “Le forze politiche di allora, che sono quelle di oggi, perché non hanno colto il suggerimento facendo la battaglia quando si era ancora in tempo?”, conclude.