Gela. Sul potenziale aumento delle indennità spettanti al sindaco e alla sua giunta, negli ultimi tempi, si sono scatenate le polemiche politiche. La richiesta di accesso al fondo regionale previsto in tal senso, ancora non concretizzato, è stata bollata come irrispettosa davanti allo stato di dissesto del municipio. Tra i più critici, l’ex sindaco Lucio Greco che ha preso nettamente le distanze dal successore Di Stefano e dall’attuale amministrazione comunale, spiegando che la sua giunta congelò l’incremento delle indennità. Proprio l’avvocato Greco però riceverà una somma complessiva di ventimila euro come “indennità di fine mandato”. Il provvedimento è stato rilasciato dal settore comunale affari generali. Anche in questo caso, già circolano voci, per ora non pubbliche. C’è chi parla di una sorta di doppia morale, riferendosi all’ex primo cittadino. L’indennità, come riporta il provvedimento, “è pari ad un’indennità mensile per ogni anno di mandato da commisurare all’indennità media percepita negli anni del periodo di mandato, proporzionalmente ridotta per eventuali periodi inferiori all’anno”. Il riferimento è ad un decreto del presidente della Regione del 2001 e ad ulteriore disciplina.
Per Greco, non si tratta di una situazione paragonabile a quella recente della giunta. “C’è poco da commentare, perché si tratta di una disposizione di legge in vigore, sulla quale io non c’entro assolutamente nulla. Se qualcuno vuole, maliziosamente, insinuare chissà cosa, ricordo che non è una mia scelta né la conseguenza di una mia forzatura. Per essere chiari – dice l’ex primo cittadino – la liquidazione dell’indennità di fine mandato del sindaco è questione diversa e assolutamente non paragonabile con quella dell’aumento delle indennità dell’attuale giunta, frutto invece, di una scelta politica ben precisa. Nel mio caso non c’è spazio per alcun tipo di speculazione”.