Gela. Il giudice delle indagini preliminari, così come chiesto
dai pm della procura, ha convalidato l’arresto del ventiduenne Stefano Trubia.
L’interrogatorio in carcere. Il giovane, però, lascia il carcere di Balate e va ai domiciliari. I carabinieri l’hanno arrestato, nella zona di Cantina Sociale, dopo che nell’auto sulla quale viaggiava è stato trovato un cilindro modificato per far fuoco, con un proiettile già incamerato. Per gli investigatori, l’arma sarebbe stata nella sua disponibilità. Difeso dall’avvocato Nicoletta Cauchi, Trubia ha risposto alle domande del gip. “Ho trovato tutto in campagna, dove lavoro – ha spiegato – ho portato via il cilindro, mi sembrava fosse antico. Volevo tentare di rivenderlo”. Il giovane, quindi, ha escluso di aver appositamente modificato l’arma. I pm della procura hanno chiesto la detenzione domiciliare. Il difensore, a sua volta, ha spinto per ottenere una misura diversa dal carcere. Le indagini, comunque, proseguono. Da tempo, carabinieri e poliziotti sembrano essere sulle tracce di una sorta di laboratorio artigianale che sarebbe utilizzato per la modifica di armi giocattolo, rese efficienti e pronte a sparare.