Gela. L’incontro, in quarta commissione trasporti all’Ars, è stato indetto per cercare di delineare il futuro dei lotti ragusani dell’eterna Siracusa-Gela. Nello specifico, quello tra Modica e Scicli è stato al centro di una disamina. L’assessore Filippo Franzone, presente per conto dell’amministrazione comunale, ha però sostenuto con forza l’esigenza di riaprire il capitolo dei lotti locali, quelli che ad oggi non sono mai stati progettati e per i quali mancano i fondi a copertura. Per il territorio sarebbe un’infrastruttura essenziale, in un contesto che il prossimo anno dovrebbe vedere il via dei cantieri della nuova tangenziale. I lotti locali della Siracusa-Gela potrebbero essere decisivi anche sul piano dei collegamenti con l’aeroporto di Comiso, altro punto indicato dall’assessore. “Capisco che non sono cose che si possono fare domani mattina ma bisogna iniziare a parlarne”, precisa Franzone. “Da settanta anni la Sicilia non realizza grandi infrastrutture – sottolinea – leggiamo della Siracusa-Gela o della Santo Stefano di Camastra-Gela, ma in realtà sul territorio non arriva nulla”. Secondo l’assessore, i lotti locali permetterebbero di collegare due centri importanti, Gela e Vittoria. “In Sicilia siamo la città più dimenticata in assoluto”, ha ribadito. Le amministrazioni comunali gelese e vittoriese si muovono sulla stessa linea.
“C’è stato sostegno dai parlamentari presenti e da quello gelese Scuvera, che si sono espressi a favore dei lotti locali”, continua Franzone. Mancano i progetti e mancano i fondi, almeno per il lotto 16 che ricade sul territorio. Alla convocazione hanno risposto i riferimenti del Consorzio autostrade siciliane. La parlamentare M5s Stefania Campo, che ha proposto l’incontro, è stata netta. “I soldi per la bretella autostradale fino a Scicli della Siracusa-Gela? Avevamo ragione, non ci sono più, come denunciamo da tempo. Ma noi non ci arrendiamo, questi soldi vanno trovati, la Sicilia orientale ha un disperato bisogno di quest’ opera, certamente più utile del ponte o dei pericolosi inceneritori, che hanno sottratto oltre 2 miliardi per le opere dei siciliani – ha riferito – l’audizione che avevo chiesto ha ribadito quello che denunciamo da tempo: i dirigenti dell’assessorato, mandati dall’assessore Aricò, che evidentemente non ha avuto il coraggio di dirci queste cose in faccia, hanno confermato che non solo non ci sono i 300 milioni a più riprese promessi dall’assessore alle infrastrutture, ma anche 350 milioni già finanziati dal governo Musumeci e scippati per contribuire al finanziamento del ponte e degli inceneritori. A maggior ragione, ad oggi non ci sono i fondi per il completamento dell’autostrada fino a Gela. Anche questi vanno trovati, come vanno trovati i soldi per pagare le imprese che fino ad oggi hanno lavorato e che il Cas non ha pagato perché non sono arrivati i soldi da Roma. Schifani si dia una mossa, o anticipando i fondi in finanziaria, o interloquendo col governo centrale verso cui troppo spesso si è mostrato supino”. Secondo Franzone, sarebbe essenziale arrivare almeno ad una progettazione esecutiva. “Bisogna iniziare – conclude – iniziamo a parlarne, senza tacere”. Per il completamento fino a Gela, stando alle stime, sarebbero necessarie risorse fino a tre miliardi di euro.