Gela. I giudici del riesame di Caltanissetta si sono riservati di emettere una decisione.
Le richieste al riesame. E’ stato il difensore del ventitreenne Salvatore Rinella, l’avvocato Salvatore Incardona, a rivolgersi ai magistrati nisseni, chiedendo, alla fine della discussione, una misura diversa da quella degli arresti domiciliari. Il giovane è accusato di duplice omicidio stradale e omissione di soccorso, dopo aver travolto, lungo un tratto di via Venezia, la trentacinquenne Nuccia Vullo e la piccola figlia Ludovica Caracappa. Per entrambe, non c’è stato nulla da fare. La difesa ha optato per il riesame, dopo l’interrogatorio di garanzia successivo all’arresto del giovane, fermato dai carabinieri del reparto territoriale. I magistrati della procura, coordinati dal procuratore capo Fernando Asaro, hanno avviato un’indagine e, intanto, sono in corso le operazioni peritali, necessarie a ricostruire la dinamica dei fatti. Rinella, che era alla guida della Fiat Panda che ha travolto madre e figlia, è risultato negativo ai test per accertare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti o alcol. Si è giustificato, sostenendo di non essersi accorto dell’arrivo delle due vittime. Per la difesa, come ribadito nelle scorse ore davanti al tribunale del riesame, non ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato. E’ questo uno dei principali motivi che hanno spinto a richiedere una misura diversa dagli arresti domiciliari. I magistrati della procura, invece, già durante l’interrogatorio di garanzia, hanno sostenuto la necessità che il giovane venisse sottoposto alla misura cautelare, come richiesto dal pm Eugenia Belmonte. Istanza, alla fine, accolta dal giudice delle indagini preliminari. Adesso, saranno i magistrati nisseni del riesame a decidere sulle richieste avanzate dal difensore dell’indagato.