Gela. Sono oltre settecento gli episodi di spaccio di droga che i pm della procura contestano al trentanovenne Giuseppe Di Noto. La scorsa settimana è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i fatti del blitz “H24 store”. Secondo gli investigatori, si sarebbe mosso per l’acquisto di una mitraglietta, pare destinata a prevenire eventuali ritorsioni di un gruppo rivale. L’arma, ad oggi, non è stata ritrovata. Come avevano già indicato il procuratore capo Salvatore Vella, il sostituto Luigi Lo Valvo e i poliziotti, l’inchiesta legata all’arma è solo una parte di un’attività di indagine assai più ampia. Sarebbero diversi i coinvolti, ad iniziare da Di Noto. Proprio lui sarebbe stato assai attivo nel mercato della droga.
La scorsa settimana, assistito dal legale Rosario Prudenti, si è avvalso della facoltà di non rispondere per le contestazioni relative all’arma. Nei prossimi giorni, invece, al pari di altri indagati, sarà sentito per l’altra costola dell’inchiesta, appunto concentrata in prevalenza sullo spaccio di droga. L’interrogatorio, sulla scorta della nuova disciplina, dovrebbe precedere l’emissione di una nuova ordinanza.