Gela. Il gruppo di centrodestra in consiglio comunale
va verso la prova di forza.
Il centrodestra vuole la vicepresidenza. Dopo il vertice con il sindaco Domenico Messinese, organizzato proprio per capire se ci siano le condizioni di una convivenza politica, che andrebbe quasi certamente a blindare la giunta, i consiglieri si guarderanno nuovamente in faccia. Un’altra riunione si terrà nelle prossime ore. Sul tavolo della discussione, però, non c’è soltanto l’eventuale sì al sindaco, che potrebbe produrre sconvolgimenti in giunta, ma quelli di centrodestra, forti della corsa di Musumeci verso Palazzo d’Orleans, pretendono la vicepresidenza del consiglio comunale, lasciata vacante dall’ex crocettiana Maria Pingo. L’idea politica dei consiglieri di centrodestra è piuttosto chiara, niente centrosinistra su quella poltrona. Questa volta, tocca a loro. Pur di non vedersi davanti ad un altro ticket di centrosinistra, sarebbero disposti ad appoggiare un eventuale nome del Movimento cinque stelle. Quelli di centrosinistra, insomma, sono avvisati. Di certo, il posto di vicepresidente è solo una prima tappa di un percorso che il centrodestra vorrebbe lastricare d’oro, almeno da un punto di vista politico. Se Messinese decidesse di aprire all’intesa, l’obiettivo potrebbe essere l’ingresso in giunta. I dem e gli altri di centrosinistra vanno isolati. Lo schema è piuttosto semplice. Di certo, il sindaco, almeno in questa fase, appare veramente molto vicino all’intesa con i partiti che appoggiano il candidato alla presidenza della Regione Nello Musumeci.
Mancuso da Messinese. Addirittura, ieri, nella stanza del sindaco si è visto Michele Mancuso, uno dei “generali” nisseni di Forza Italia, candidato all’Ars nella stessa lista del deputato uscente Pino Federico che, invece, negli ultimi mesi ha invocato la sfiducia al primo cittadino e ai suoi assessori. Una visita non scontata, almeno in questa fase. I forzisti locali stanno attraversando un periodo difficile. Erano gli alfieri della sfiducia, almeno nel centrodestra, ma ora sono nel guado. Il consigliere comunale Salvatore Scerra, uomo di fiducia del deputato Pino Federico, ha firmato il documento unico. Niente da fare, invece, per l’altro forzista Crocifisso Napolitano, che fino ad ora ha fatto il gran rifiuto, anche davanti al capo politico di sempre. Mancuso si è chiuso nella stanza del sindaco e questo non è un segnale positivo per Federico che deve cercare consensi da tramutare in voti. Sembra quasi che i forzisti si muovano senza un interlocutore unico, in provincia ma anche in città. Per Federico e Scerra sarebbe molto difficile spiegare un dietrofront, senza che la discussione sulla sfiducia arrivi in aula. Altrettanto complesso sarebbe giustificare un’eventuale intesa con la giunta, magari aggregandosi al gruppone di centrodestra. I mediatori forzisti sono al lavoro, a cominciare dall’avvocato Maurizio Scicolone. Intanto, a fine mese, Musumeci sarà in città insieme a Stefano Parisi, leader nazionale di Energie per l’Italia, gruppo che sostiene la sua corsa alla Regione. Il leader di DiventeràBellissima bisserà il 20 ottobre, con una convention cittadina tutta incentrata sul suo progetto. Sarà l’occasione giusta per vedere il sindaco Domenico Messinese seduto in prima fila?